“Quando dici si a qualcuno assicurati di non dire no a te stesso”
(Paulo Coehlo)
Pare strano che un monosillabo possa essere così problematico da pronunciare, eppure, pronunciare un no mette in moto sentimenti spiacevoli, seppure in forma diversa, sia per chi lo pronuncia quanto per chi lo riceve.
Chi più, chi meno, tutti abbiamo sperimentato quel disagio che ci assale quando qualcuno ci fa una richiesta, magari perché non ci è possibile farlo o, semplicemente, perché non ci va di farlo.
Certo, c’è modo e modo di fare una richiesta, come c’è modo e modo di rifiutarla.
Molto dipende dal tipo di relazione che abbiamo con quella persona; può essere un conoscente, un amico, un parente… Infatti, per alcuni può essere meno complicato rifiutare qualcosa a un amico o a un parente, perché c’è più confidenza, piuttosto che a un conoscente, per timore di deluderlo.
In sostanza, dire di si a tutto, quando si vorrebbe fare l’esatto contrario, nasconde il voler essere compiacenti con l’altro per non dare un pessimo giudizio di se, per paura di conseguenze future o di un possibile conflitto. Dire di no, invece, ci permette di mostrarci per quello che siamo, mettendo in luce le nostre esigenze e i nostri bisogni, rafforzando, di fatto, la nostra individualità.
Che fare, dunque?
Innanzitutto, ascolta te stesso/a: è molto importante prestare attenzione ai sentimenti che ti invadono, questi ti permetteranno di prendere la decisione giusta: se senti sorgere tensione e fastidio, se hai l’impressione di sacrificarti, di andare contro la tua volontà, allora rifletti su quali sono le tue priorità e sui limiti che vuoi porre agli altri, per non entrare in conflitto con i tuoi bisogni. Prendili in considerazione, prima di accettare la richiesta e fare qualcosa che ti costa.
Detto questo, ecco altri 7 suggerimenti per aiutarti a farti valere progressivamente.
- Prenditi il tempo: non aver fretta di rispondere al tuo interlocutore. Prenditi il tempo per pensarci. È un buon modo per fargli capire che hai una vita e degli impegni, che la sua richiesta può anche non essere accettata. Così facendo, non risponderai sotto pressione e sarai in grado di pensare tranquillamente alla tua risposta, invece di accettare subito perché non sai come dirgli di no.
- Non giustificarti: “No, scusami, non posso venire a cena da te sabato, penso di avere una brutta influenza”. Chi non ha mai inventato una scusa per evitare una serata a cui non vuole partecipare, rischiando così di mettersi in una situazione ambigua? Per paura di ferire gli altri, spesso si tende a giustificare il rifiuto, come se non si fosse convinti della sua legittimità.È un modo per dichiararsi colpevole, mentre tu hai l’assoluto il diritto di dire no. Invece di mentire, o di entrare in lunghi discorsi e spiegazioni oscure, basta dire un semplice “No, non posso”.
- Fai un passo indietro: non sentirti in colpa! Non è perché declini un invito che il tuo amico si sentirà ferito. Forse un po’ deluso… Quindi cerca di capire e analizzare ciò che è veramente in gioco nella tua relazione, senza drammatizzare e immaginare il peggio. Sappi, che i tuoi amici non ti rifiuteranno o criticheranno se sarai aperto e sincero nel rifiutare. E se lo faranno…beh, non fai un buon affare a frequentarli. Sappi, anche, che le persone che non sanno come dire di no non sono meglio percepite di altre, al contrario.
- Tieni duro: ci sono persone che non demordono e, dopo il tuo rifiuto, il tuo interlocutore potrebbe insistere, trovare mille buone ragioni per farti cedere. Non sentirti destabilizzato e influenzato dai suoi argomenti. Sii chiaro e fermo. Ripeti il tuo rifiuto per tutto il tempo necessario, senza cercare nuove giustificazioni. Questo dimostrerà che sai quello che vuoi, e che sei convinto del tuo no.
- Usa tatto: dire no va bene, a condizione di trovare il giusto tono e la giusta forma. Esprimi il tuo rifiuto con diplomazia ed empatia; una dichiarazione non secca, brutale, aggressiva, sarà “necessariamente” accettata dal tuo interlocutore.
- Proponi un’alternativa: Ti costa accompagnare il tuo vicino al supermercato martedì, quando potresti farlo senza problemi mercoledì? Suggerisci di spostare l’appuntamento al giorno successivo. Non vuoi passare il sabato sera con i tuoi genitori? Invitali a pranzo domenica a mezzogiorno. Mostri così buona volontà, e ti risparmierà casi di coscienza e altri scrupoli.
- Non abusare del no: troppi no uccidono il no! Non opporti sistematicamente a una richiesta sulla base del fatto che devi affermare la tua personalità. È saggio distinguere tra le situazioni in cui è sacrosanto dire di no, e quelle in cui il rifiuto sarebbe inappropriato: per esempio, quando qualcuno è in difficoltà e il tuo aiuto può fare la differenza. Altrimenti rischi di essere percepito come un individuo egoista e poco incline all’umanità.
Come in ogni cosa ci vuole la giusta misura, più sperimenterai il “no” e meglio saprai distinguere le situazioni in cui usarlo o non usarlo.
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